Questo è il mio regalo per tutti gli appassionati: un estratto della mia tesi di laurea sulla storia di Rimmel, in particolare durante gli anni delle prime grandi esposizioni. Un caloroso saluto di Buon Natale e buona lettura!
''Eugene Rimmel, nato in Francia nel 1820 e scomparso nel 1887, è stato un profumiere e imprenditore emblematico del XIX secolo. Ancora piccolo si trasferì a Londra con la famiglia in quanto il padre fu invitato a dirigere una profumeria in Bond Street. Successivamente, nel 1834, fu fondata la House of Rimmel che cominciò a produrre cosmetici lo stesso anno. All’età di 24 anni, Eugene Rimmel diventò un profumiere talentuoso e innovatore nel campo della cosmetica: fu uno dei primi a realizzare pomate, collutori e la sua famosa ‘’Toilet vinegar’’, una lozione utilizzabile sia come Acqua di Colonia, sia da diluire nella vasca da bagno come rinfrescante e detergente. L’invenzione, a lui attribuita, più innovativa fu quella del mascara atossico, prodotto che ebbe grande successo e che diede il nome allo stesso cosmetico. Eugene Rimmel è inoltre riconosciuto per le sue doti commerciali e pubblicitarie in quanto fu tra i primi a distribuire dettagliati cataloghi dei prodotti Rimmel.
Nella seconda metà degli anni ’40 del XIX secolo, Eugene Rimmel fu il primo ad assumere donne in Inghilterra per lavorare all’interno del suo laboratorio e, come scrisse lo stesso profumiere, ‘’Sono contento di dire che il mio esempio fu presto seguito dai miei confrères’’.
Il 1851 è segnato dalla Great Exhibition di Londra dove si trovano ad esporre aziende profumiere provenienti da Regno Unito, Francia, Algeria, Egitto, Stati Uniti, Austria e Germania.
Eugene Rimmel presentò prodotti cosmetici di tutti i generi: profumi per fazzoletto, dentifrici, prodotti per i capelli, tra cui una tinta, bouquets profumati, capelli artificiali e saponi. Rimmel fu però in grado di distinguersi dagli altri in quanto era l’unico a possedere due aziende produttive, una in Inghilterra e una a Parigi. Rimmel in questa occasione presentò un ingegnoso vaporizzatore per profumare l’ambiente che funzionava costringendo un getto di vapore acqueo a passare attraverso un concentrato di essenze profumate. Il vaporizzatore aveva la qualità di profumare e depurare l’ambiente e fu utilizzato all’interno di teatri, ospedali e altri luoghi pubblici.
Inoltre, realizzò un profumo per fazzoletto chiamato Exhibition Bouquet che veniva venduto all’interno di raffinate bottiglie di vetro. Eugene Rimmel si distinse per la fontana disegnata da John Thomas dalla quale usciva ‘’Toilet Vinegar’’ della quale i visitatori potevano servirsi: grazie a questa ottenne la menzione d’onore dalla giuria ufficiale e di Sua Maestà la Regina il 22 Maggio.
Non fu però l’unico ad utilizzare questa tecnica per pubblicizzare il proprio prodotto. Nel padiglione austriaco, Jean Marie Farina presentava nuove versioni della sua celebre Eau de Cologne , si riconosce a lui la prima commercializzazione a partire dal 1806, con la stessa modalità e grazie alla quale ottenne una menzione d’onore. Jean Marie Farina non fu però l’unico a proporre Acque di Colonia, infatti anche l’inglese David Stevenson ne presentò un’interpretazione, mentre Eugene Rimmel pubblicizzava la propria ‘’Toilet vinegar’’, come un superamento dell’amata e riconosciuta fragranza esperidata grazie all’aggiunta di balsami e aceto aromatico. Questo prodotto, già presente nel catalogo Rimmel, ebbe un grande successo in quanto, come spiega un commentatore della Great Exhibition, in Francia non era comune l’utilizzo di sapone per lavarsi il volto e quindi il vinegar venne utilizzato a questo fine in quanto promosso sia come profumo, sia come detergente rinfrescante. Erano in tre gli espositori ad offrire questo genere di prodotto, ma si attribuisce a Rimmel la paternità, se non altro, per il successo della sua versione.
Un caso documentato interessante è la presentazione da parte di due espositori francesi di essenze artificiali: una presentava un essenza fruttata, mentre la seconda presentava due essenze, ananas e mandorla amara.
All’esposizione del 1851 parteciparono anche l’atelier Houbigant, presentando solamente i suoi guanti profumati e non i profumi, e L.T.Piver che si aggiudicò la medaglia d’argento per la finezza dei suoi prodotti profumati.
Il successo per i prodotti presentati alla Great Exhibition di Londra da parte di Eugene Rimmel trovarono ulteriori consensi all’esposizione delle Arti e dei Mestieri di Dublino e all’esposizione di New York e rinnovò la menzione d’onore all’Esposizione Internazionale di Parigi del 1855. In questa occasione Eugene Rimmel decise di decorare lo spazio in stile moresco, che utilizzò anche per le nuove proposte di fontane profuma-ambienti. Inoltre, sfruttò l’occasione per presentare una nuova creazione: il Bouquet du Palais de l’Industrie, disponibile anche in ‘’Pocket Fountains’’ e fontane da tavolo.
Le proposte, non solo nel numero di fragranze, ma anche nei prodotti cosmetici, aumentarono con l’inserimento di saponi liquidi, lozioni contro le imperfezioni della pelle e dentifrici per rinforzare le gengive (successivamente fu introdotto nel catalogo un ventaglio profumato, il ‘’Cassolette fan’’.
Un altro prodotto riconosciuto della casa Rimmel era l’Acqua di Lavanda, che, a differenza di quelle che si potevano trovare sul mercato, si poteva ritenere migliore, secondo Eugene Rimmel, in quanto utilizzava la rinomata essenza di lavanda inglese di cui si trovano opinioni meritevoli in un commentario ufficiale dell’Esposizione Internazionale del 1855. Le case di profumeria in generale producevano lozioni, saponi, dentifrici, creme da barba e sapone liquido. I saponi inglesi, secondo Eugene Rimmel, erano i migliori, seguiti dai quelli francesi, che non avevano però la giusta morbidezza, e ‘’quelli tedeschi si potevano ritenere i peggiori, in quanto avevano un odore fetido a causa dell’uso sbagliato dell’olio di cacao.’’ Un’innovazione importante in questi anni fu quella dell’uso della glicerina, che, seppur inventata nel secolo precedente e utilizzata con scopi medici, fu introdotta nella profumeria solamente nella metà del XIX secolo. Eugene Rimmel si è dimostrato più volte un’avanguardista e per convincere i negozianti della qualità dei suoi prodotti, li invita a recarsi presso una delle due aziende produttive dove gli saranno forniti dei campioni per testarli direttamente. In questo anno sono molte le aziende che propongono prodotti cosmetici, ma Eugene Rimmel riesce nuovamente a distinguersi. Nonostante i successi del Regno Unito nel campo della profumeria, Parigi poteva ritenersi la vera patria grazie all’estrazione di oli essenziali di ottima qualità provenienti dalla realtà produttiva provenzale di Grasse e della vicina Italia. Inoltre, il culto del profumo nella nobiltà francese cominciò ben presto con Caterina de’ Medici, la quale nel 1547 sposò Enrico II di Francia, e portò con sé a Parigi il suo profumiere René il fiorentino, che ben presto aprì una bottega nel cuore della città.
Fu con l’Imperatrice Giuseppina, divenuta consorte di Napoleone Bonaparte nel 1796, che alcuni profumieri fecero fortuna per la sua ossessione verso i profumi: tra questi Houbigant e Lubin. Successivamente Napoleone III e l’Imperatrice Eugenie furono la fortuna di Jean Marie Farina, primo produttore di Acqua di Colonia, Piver (‘’fornitore di S.M. l’Empereur’’) e Guerlain (‘’Parfumeur officiel de Sa Majesté’’) e lo storico marchio Creed, fondato nel 1760 a Londra, si trovò costretto a trasferire la propria produzione a Parigi nel 1854 per assecondare il volere dell’Imperatrice, che tanto amava questo marchio. Fu probabilmente per questo florido mercato che Rimmel decise di portare parte della produzione a Parigi già prima della Great Exhibition del 1851.
Nel 1862 Eugene Rimmel fu chiamato a far parte della giuria alla Great Exhibition di Londra per redigere un responso ufficiale riguardo la categoria della profumeria. Presso questa esposizione fanno apparizione marchi storici ancora oggi esistenti quali Guerlain, Lubin, Rancé e Coudray. Piver, già presente alla prima esposizione, rinnova le sue onorificenze, oltre che per prodotti di profumeria, per una particolare macchina pneumatica per l’estrazione di oli essenziali, di cui verrà sottolineata l’ingegnosità da parte di Eugene Rimmel. Coudray fu apprezzato per i saponi di vari colori e profumazioni, per una scatola metallica da viaggio per sapone e per alcuni prodotti, tra cui una pomata ed un sapone con la caratteristica di schiarire la pelle. In quell’anno una medaglia fu assegnata a l’ebanista Tuis, in quanto i suoi mobili emanavano una piacevole fragranza di violetta.
Gli anni a seguirsi vedono la nascita di nuove realtà di cosmetica e la profumazione del corpo e degli ambienti diventa comune nei salotti borghesi.
Nel 1863 i ritorni ufficiali per quanto riguarda l’export del Regno Unito di prodotti di profumeria ammontava a 106989 Pound, seppur si ritenga che questo dato non tenga conto dei numerosi piccoli laboratori privati. Le esportazioni dal Regno Unito erano principalmente indirizzate verso India, Cina e Australia. La patria del profumo era però Parigi che contava 120 profumieri, con un numero di lavoratori che raggiungeva i 3000 dipendenti tra uomini e donne e con un ritorno economico di non meno di 40milioni di franchi all’anno, comprensivi di un export (principalmente Europa, Nord e Sud America) che superava i 30milioni di franchi.
Negli anni a seguire Rimmel investì molto nella pubblicità attraverso inserzioni all’interno di giornali e riviste sfruttando le occasioni più particolari per realizzare delle illustrazioni ad hoc: il trecentenario dalla nascita di Shakespeare, il giorno di San Valentino, Natale e Capodanno.
Le pubblicità comprendevano tutti i prodotti cosmetici, fontane profumate di tutte le dimensioni, come i vaporizzatori, e carte di auguri profumate. Nel 1865, compare una pubblicità dell’azienda Rimmel all’interno del giornale comico Percy Cruikshank che offriva, oltre a tutti i prodotti precedentemente elencati, l’affitto delle loro famose fontane e all’interno della rivista The Month del 1868 un trattamento speciale per realizzare un profumo personale.
Nel 1865 scrisse ‘’The book of perfumes’’, pubblicato da Chapman & Hall, Londra come aggiornamento all’articolo ‘’The Art of Perfumery, its History and Commercial Development’’ scritto per la Society of Arts nel 1860, che lo vide coinvolto in una ricerca approfondita sulla storia e i misteri del senso dell’olfatto (come scrive nella prefazione del suo libro che comincia con la seguente e ironica affermazione: ‘’Although I am aware that Prefaces are out of fashion). Inoltre, prima di scrivere il suo libro pubblicò l’articolo ‘’History of Perfumery and the Toilet’’ sulla rivista ‘’Englishwoman’s Magazine’’. Il libro, il quale tratta argomenti di storia, fisiologia, metodi di estrazione di aromi e un sommario sui principali materiali usati nella profumeria, ebbe grande successo e fu commercializzato e pubblicizzato anche negli Stati Uniti.
E’ da sottolineare come già al tempo quello del profumiere fosse un mestiere caratterizzato da talento e studi approfonditi e il profumo ritenuto un’arte, Eugene Rimmel scrive: ‘’Capisco l’uso di libri di cucina, in quanto l’arte culinaria deve essere esercitata a casa, ma i prodotti di profumeria possono sempre essere acquistati di migliore qualità e ad un prezzo più economico nei negozi, rispetto a realizzarli a casa da persone non istruite sull’argomento.’’
Il New York Times comunicherà la morte del profumiere il 15 Marzo 1887 chiamandolo ‘’The Prince of Perfumers’’, nonché fondatore dell’ospedale francese di Londra e costante fautore di sostegno del pubblico. Eugene Rimmel morì per cause sconosciute nella sua abitazione a Strand, Regno Unito, il 25 Febbraio del 1887. Il successo delle sue fragranze e prodotti cosmetici è sottolineato dalle 10 menzioni Reali ottenute in Europa, tra cui quella della Regina Vittoria.
A lui succedettero i tre figli, due ragazzi e una ragazza, avuti con la moglie Betsy, originaria di Suerre, Francia. L’azienda rimase a conduzione familiare fino al 1949. Oggi Rimmel è di proprietà di Coty inc..''
Andrea Strata, Il caso Rimmel e le esposizioni universali, tratto da Perfumery Tools. Progettare l'esperienza olfattiva, rel. Giulio Ceppi, correl. Maria Cristina Tonelli, tesi di laurea in Design del prodotto per l'innovazione, Politecnico di Milano, Milano, 2012
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Sitografia
jonnsaromatherapy.com
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